Se si è contro l' ortodossia bisogna anche condividere cosa
dice l'ortodossia quando si è d'accordo.
ed io oggi sono d'accordo con Boldrin. non capita spesso.
Riporto l'articolo che si trova qui:
http://www.linkiesta.it/euro-germania-austerity-critiche#ixzz1uw9g6fXa
Ne approfitto anche per consigliare un'assidua lettura di
linkiesta e, se vi paice, anche una donazione!
Basta criticare la Merkel, i tedeschi con l’euro ci hanno
solo perso
Michele Boldrin
Dall’introduzione dell’euro, la Germania ci ha guadagnato
ben poco, al contrario di quasi tutti gli altri Paesi. I quali, dalla metà
degli anni ’90 sino al 2007, grazie all’ancora tedesca, videro abbassarsi
rapidamente i tassi d’interesse reali sul loro debito. Ora si dà alla Merkel la
colpa dell’austerity, ma è l’Italia che ha aumentato la spesa pubblica fino a
bruciare l’indebito vantaggio che aveva.
Appartengo a quella sempre più sparuta minoranza che ritiene
un gravissimo errore sia attribuire la responsabilità della crisi del debito
sovrano europeo alla creazione dell’Euro, sia incolpare la politica economica
tedesca per le situazioni di difficoltà in cui svariati paesi europei, quelli
mediterranei in particolare, si son venuti a trovare negli ultimi anni.
L’imbarazzante tarantolata collettiva in corso sulla stampa nazionale (alla
quale questo giornale non ha purtroppo ritenuto opportuno sottrarsi) sembra
voler esorcizzare il male, attribuendolo alla strega teutonica e ad una serie
di patetiche balle storiche, invece di riconoscerne le cause endogene
documentate da fatti e statistiche.
Mano a mano che la situazione economica si deteriorava e la
serietà delle misure necessarie ad affrontarla diventava palese, all’eterna e
monomaniacale campagna inglese contro l’Euro (non dovesse mai Frankfurt poter
concorrere con la City of London) si sono aggiunti il lamento greco,
l’invettiva italiana, la maledizione spagnola e lo scherno francese. È da un
secolo che tutto il male, in Europa, viene da Berlino: perché mai dovrebbe
questa essere un’eccezione? Non so se sia un’eccezione (anche perché dubito che
la precedente sia una regola) ma so che i fatti suggeriscono che le
responsabilità andrebbero distribuite con maggiore cautela.
L’Euro ha tanti genitori ma quelli originali non sono di
certo tedeschi, quanto piuttosto francesi ed italiani. Dall’introduzione
dell’Euro, per se, la Germania ci guadagnò ben poco mentre ci guadagnarono,
dalla metà degli anni ’90 sino al 2007, gli altri paesi i quali, grazie all’ancora
tedesca, videro abbassarsi rapidamente i tassi d’interesse reali sul loro
debito. Per un paese come l’Italia questo “regalino tedesco” è stato
equivalente a 4 o 5 punti di PIL all’anno per circa dodici anni: fa circa metà
(esatto: METÀ) del nostro debito pubblico in essere! Se l’abbiamo sprecato
aumentando la spesa primaria dobbiamo ringraziare solo noi stessi.
Sino al 2005 circa la Germania fa peggio della media e solo
leggermente, ma proprio leggermente, meglio dell’Italia che è il fanalino di
coda della zona Euro praticamente da vent’anni. È solo dopo che la coalizione
Schroeder-Merkel addotta, sette anni fa circa, una serie di drastiche riforme
strutturali che l’economia tedesca ricomincia a crescere, la disoccupazione a
calare e l’export a tirare. Non c’entra dunque nulla l’Euro (che c’era di fatto
da una decade) anche perché tutti insistono che sia sopravalutato ed una sua
svalutazione altro non farebbe che rendere ancor più competitive Audi e BMW!
C’entra il fatto che le riforme le han fatte invece di creare commissioni sulla
spesa pubblica da cui nascono commissioni per la spending review che producono
un commissario che chiede consigli su come tagliare la spesa pubblica … Ma non
distraiamoci, continuiamo. Sino a circa la stessa data la bilancia commerciale
fra, tanto per dire, Italia e Germania è in equilibrio o in attivo. Sì, proprio
così: vendavamo di più noi a loro che loro a noi. Incredibile la differenza che
qualche riforma strutturale può fare rispetto alle chiacchere patriottiche,
vero? Andiamo avanti: cosa è successo dopo che i tedeschi hanno fatto i loro
doveri? Beh, è successo che gli altri han continuato a non farli, questo è
successo. È colpa di Angela Merkel se TreniItalia è l’orrore che è mentre
DeutscheBahn no? Davvero han deciso i tedeschi di mettere Rodrigo Rato, un
politicante incompetente, a gestire Bankia?
Ah, i fatti, i maledetti fatti. Molto meglio retorica come
questa per vendere un po’ di mediterranea pseudo-cultura a fronte della fredda
austerità teutonica. Cosa c’entra Weimar con la situazione greca se non perché,
essendo quello di Weimar un fallimento tedesco, esso permette facili quanto
inutili analogie? La Grecia non ha avuto l’appoggio della UE? Avete presente la
quantità di soldi che gli elleni hanno ricevuto e come li hanno spesi? Che
senso ha dire parole in libertà su temi che non si conoscono? In questo momento
la Bundesbank è esposta per circa 700 miliardi di Euro con il resto del sistema
creditizio europeo e sta finanziando da sola l’intero continente.
Da trent’anni il governo tedesco fa la parte dell’asino, al
ritmo di quasi un punto percentuale del proprio PIL all’anno, nel finanziare i
fondi strutturali ed agricoli europei (quelli di cui la Grecia ed il nostro
Meridione han fatto scempio) mentre fa la parte del mulo, al ritmo di altri 300
miliardi di Euro, nel finanziare i vari fondi di stabilità creati dopo il 2009.
L’austerità teutonica sara vuota, come sostiene un buontempone mediterraneo, ma
riempie il salvadanaio che paga gli sprechi siciliani, le ruberie romane, le
follie ateniesi e le sieste sevillane. In questo consisterebbero la leadership
europea e la “supremazia della politica”? Un po’ come spiegare ad uno
sugar-daddy che nel pagare a prestazione la meretrice sta l’essenza del grande
seduttore …
Siamo all’orgia della malafede, ma siamo in ottima
compagnia. L’ultima geniale idea di cui si discute sia al FMI che a Parigi è la
seguente: i tedeschi dovrebbero, per decreto governativo, aumentarsi gli
stipendi (ed i prezzi) di un 6% circa. In questa maniera aumenterebbe la
domanda e tutti potremmo produrre di più, loro inclusi … Ah, vero: perché la
domanda aumenti occorre aumentare solo i salari e non i prezzi, giusto. Ah,
vero di nuovo: così facendo aumentano i costi delle aziende tedesche che
inizieranno a fare perdite. Beh, meglio: qualche azienda tedesca chiuderà e
qualche centinaia di migliaia di lavoratori tedeschi perderà il proprio lavoro
ma, secondo i teorici di questa bestiale versione del modello superfisso, le
perdite di competitività ed occupazione tedesca causeranno analoghi guadagni
greci, spagnoli o italiani. Se non bastasse il 6% quest’anno chiederemo loro un
altro 8% l’anno dopo: prima o poi anche la loro economia andrà in malora ed
allora le nostre risorgeranno! Si chiama leadership continentale, altro che la
vuota austerità secondo cui chi non lavora non mangia. L’ha detto Paul Krugman,
che ha il Nobel, quindi dev’essere vero. Che anche Paul Krugman abbia fatto il
classico?
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