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Wednesday, September 26, 2012

Giavazzi e Alesina ed il sistema sanitario nazionale.

In un recente articolo comparso QUI Giavazzi ed Alesina sostengono che non è efficiente finanziare la sanità con le imposte dirette, ma conviene abbassare le tasse e far pagare le prestazioni.

Riporto il paragrafo centrale:


"Per esempio, non è possibile fornire servizi sanitari gratuiti a tutti senza distinzione di reddito. Che senso ha tassare metà del reddito delle fasce più alte per poi restituire loro servizi gratuiti? Meglio che li paghino e contemporaneamente che le loro aliquote vengano ridotte. Aliquote alte scoraggiano il lavoro e l'investimento. Invece, se anziché essere tassato con un'aliquota del 50% dovessi pagare un premio assicurativo a una compagnia privata, lavorerei di più per non rischiare di mancare le rate."

I due economisti commettono almeno due errori:

Il primo errore, diciamo materiale,  è che i servizi non sono gratuiti ma sono pagati attraverso la tassazione che è progressiva come richiesto dalla costituzione italiana (art. 53). I premi delle assicurazioni private invece non sono progressivi,  ma sono uguali per tutti.

Il secondo errore è ancora più grave. Un sistema duale pubblico/privato porta ad un aumento dei costi per lo stato, come del resto mostrano le statistiche sul costo della sanità in altri paesi. Per un approfondimento si legga qui.  Il motivo è il seguente. Il sistema sanitario si configura come un' assicurazione o, se si preferisce, come una scommessa sulla propria salute. Si gioca un premio fisso mensile e, se ci si ammala, si ottengono cure gratuite. Per un' assicurazione l'ammontare del premio è tale per cui la somma di tutti i premi è maggiore delle cure che deve rimborsare.  Se un' assicurazione ha tanti assicurati e conosce la distribuzione di probabilità delle malattie, i conti si possono fare in modo molto preciso.

In un sistema duale, dove la spesa sanitaria si paga tramite assicurazione privata succedono le seguenti cose:

1. Un' assicurazione vorrà attrarre assicurati giovani e sani, incentivandoli ad esempio con  sistemi di bonus / malus o franchigia.
2. L' assicurazione attrarrà poi comunque le fasce di reddito più alte della popolazione che comunque già rifuggono dal sistema pubblico.
2. Le assicurazioni non avranno incentivo ad assicurare malattie rare o che necessitano di cure troppo costose.
3. Le assicurazioni non avranno incentivo a investire sulle fasce deboli di salute o far pagare loro premi spropositati.
4. Il servizio pubblico continuerà ad esistere come categoria residuale, cioè per coprire quei casi che non sono remunerativi.
5. Il servizio pubblico sarà finanziato solo dalle fasce più povere della popolazione e per curare le malattie più rare e gravi.
6. Il servizio pubblico sarà in deficit ed avrà bisogno di più risorse dalla tassazione generale.

La soluzione economicamente più efficiente per avere un sistema sanitario universale è avere un gestore unico che assicuri tutti i cittadini che pagano un premio non determinato dalla loro salute. Volendo poi inserire considerazioni non solo di efficienza, ma anche di equità e di costituzionalità, tale premio dovrà essere determinato dal reddito secondo il principio di progressività. La somma di tutti i premi deve poter coprire tutti i costi. Per dirla in altri termini, in un sistema che si configura come un' assicurazione il principio di sussidiarietà non regge.

Ospedali e assicurazioni private devono poter agire, ma in modo addizionale. E non devono creare nessun onere per lo stato. Ovvero rimborsi ai privati come sostituto del pubblico NON deve essere possibile.

Se invecchiamo e ci vogliamo curare meglio dobbiamo spendere di più, non c'è altra soluzione. Si può certo risparmiare, migliorando i nostri stili di vita, introducendo tecnologie e farmaci migliori. Non certo avendo più privato.

Inoltre l' idea poi che una persona lavori di più perché deve pagare 100 euro in meno allo stato e 100 euro di più ad un assicuratore privato è davvero bislacca...

















Tuesday, September 25, 2012

Mankiw Reloaded


1. Le persone devono operare delle scelte

2. Il costo di una scelta è il suo costo opportunità

3. Si deve pensare al margine

4. Le persone reagiscono agli incentivi

5. Non possiamo produrre tutto da soli

6. Se c’è divisione del lavoro esiste anche lo scambio

7. A volte il libero mercato è modo più efficiente per lo scambio

8. Meccanismi di innovazione e selezione sono alla base della dinamica dei mercati

9. Il libero mercato è il risultato di un processo di regolamentazione, non di un principio naturale

10. L’ economia deve essere politica e la politica economica