Attento osservatore del nascente capitalismo mitteleuropeo, Josef Alois Schumpeter descrive nel libro "Teoria dello Sviluppo Economico" il ruolo dell' imprenditore. Schumpeter conosceva bene Nietzsche e la descrizione dell' imprenditore ricorda quella del Superuomo. L' imprenditore con la sua forza creativa riesce ad imporre il nuovo e sovrastare le forze inerziali esistenti che a questo si oppongono. Più avanti con l'età, rifugiatosi ad Harvard durante gli anni del nazismo, Schumpeter osserva il grande capitalismo oligopolista statunitense. Lì, secondo Schumpeter, sono i grandi investimenti nei laboratori di ricerca e sviluppo delle multinazionali che generano innovazione. Insomma l'innovazione da atto di potenza del singolo, non prevedibile, estemporaneo si trasforma in processo sociale statisticamente prevedibile e organizzabile.
Schumpeter ha individuato due meccanismi di generazione dell' innovazione. Il suo errore è stato di credere che fossero due momenti nel ciclo di sviluppo di un paese e che al primo seguisse sempre il secondo.
Oggi sappiamo che entrambi sono necessari. Soprattutto la forza dirompente, fuori dagli schemi logici del pensare comune, può facilmente arrivare da piccole imprese e anche dal singolo imprenditore.
Ogni società che in vari modi vanifica, ostacola l' attività creativa del singolo rinuncia ad una importante fonte di rinnovamento. La società che aiuta , che designa spazi virtuali e fisici, che mette a disposizione risorse per la sperimentazione è lungimirante.
Ma questo vale solo per l' innovazione tecnologica o anche per le idee?
Mi sono immaginato i grandi portatori e generatori di idee e di interessi come i partiti, i sindacati, i gruppi di potere economico, sociale e politico. Dall' altra parte vedo l'esperienza del singolo o di piccoli gruppi che a volte riescono ad imporre idee dirompenti.
Una società ha bisogno di entrambi gli attori. Ultimamente pare che i primi siano in crisi. Forse si potrebbe provare con più spazio ai secondi. Quindi, forse, se c'è un palazzone vuoto, meglio lasciarlo ad una nuova esperienza creativa...
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